Dherb's World

quest talento clan

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Dherb
view post Posted on 10/6/2012, 17:31     +1   -1




*Tre mesi. Tre mesi erano passati da quando Motoichi aveva svolto la sua prima missione livello C. Essa si era conclusa con un successo, come dimostrava lo stesso fatto che il ragazzo fosse ancora in vita. Quest'ultimo si era comportato in modo impeccabile durante l'incarico, ma aveva anche ricevuto molto aiuto sia dalla sabbia sia dal suo compagno, Hisashi. Quel ninja del calore e il ninja della sabbia avevano velocemente stretto amicizia, e questo aveva permesso ad entrambi di collaborare al meglio durante la missione, riportando un successo. Certo, avevano entrambi rischiato la vita in più occasioni, tuttavia avevano affrontato molti pericoli a testa alta, ritornando vittoriosi. In tutto questo "tripudio" di successi, però, c'era qualcosa che Motoichi non riusciva ancora a perdonarsi: quando aveva imprigionato Monzaemon avvolgendolo con la sabbia, quest'ultimo era riuscito a liberarsi, per ben due volte. Il ninja, quindi, non riusciva ad avere una perfetta padronanza della sua stessa sabbia. Certo, allenandosi alla sede del suo clan aveva imparato ad indirizzare la sabbia dove voleva, a difendersi, ad attaccare e tutto il resto. Aveva persino capito che non era lui a controllare la sabbia, ma era Shukaku a concedergli quell'enorme potere. Un demone che faceva un tale regalo...che Motoichi fosse una persona malvagia a sottostare ad una creatura malvagia? Decisamente pensieri stupidi, ma erano il tipo di pensieri che al ragazzo venivano spesso in mente. E questo era il prossimo: allenarsi. Aveva sicuramente un buon controllo della sua sabbia, tuttavia quest'ultimo non era perfetto. Decisamente inaccettabile*

-Ciao mamma vado ad allenarmi!-

*Motoichi salutò i suoi genitori e uscì di casa. Era da un bel pò che non entrava nella residenza del suo clan. La prima e unica volta era stata quando aveva imparato le tecniche, come detto prima. Chissà se avrebbe ancora incontrato Kaname, il suo maestro, che gli aveva insegnato i segreti del suo clan. Nel caso ciò succedesse, il ragazzo si era legato al collo, a mò di collana, il kunai che il jonin gli aveva regalato. Quello con cui Motoichi aveva ucciso il bandito quando aveva otto anni, invece, era ancora nascosto, al sicuro nella camera del giovane. Quest'ultimo corse per le strade di Suna, fino a raggiungere la sede del suo clan.*

(Sono qui per migliorare le mie abilità. Così come sono non riuscirò mai a proteggere le persone..)

*Il fatto che un tipo come Monzaemon si fosse liberato dalla sua sabbia, usando solo una piccola bomba poi, bruciava ancora al ragazzo. Doveva fare in modo che questo tipo di cose non capitassero. La sua difesa doveva essere insuperabile, e la sua sabbia indistruttibile. Sospirò, per poi varcare la soglia della residenza del suo clan.*
 
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Dherb
view post Posted on 12/6/2012, 10:02     +1   -1




*Sabbia. Non era di certo strano incontrare quell'elemento naturale nella residenza del clan di Motoichi. Tuttavia quella sabbia era strana: era un nuvulo sottile di granellini, sospesi in aria davanti all'ingresso dell'edificio. Non sembravano essere messi lì a caso, il ragazzo se ne accorse ancor prima di toccarli, vedendoli ad occhio nudo. Aveva una buona vista, non c'era nulla da dire in proposito. Si chiedeva tuttavia perchè fossero stati messi li. Una trappola contro ospiti indesiderati? Un sistema di rilevamento? Motoichi stappò la giara per sicurezza e si addentrò nella residenza. Non sentirsi protetto nella residenza del proprio clan, senza parlare che quest'ultimo era basato sulla difesa, era proprio il colmo. I passi del ragazzo avrebbero riecheggiato in quell'enorme salone, se il pavimento non fosse stato di sabbia. Quel posto era interamente controllabile dai membri di quel clan. Essi potevano smontarlo, rimontarlo, mutarlo. Il genin ebbe un fremito, pensando a quell'edificio che veniva usato per difendersi da un attacco. Tutta quella sabbia usata da scudo...libidinoso.*

(Concentrati, Motoichi, sei qui per allenarti, e per farlo bisogna sempre essere concentrati...)

*Camminò fino a quando non fu davanti alla statua di Shukaku. Si ricordava ancora quando, tempo addietro, aveva grattato via la sabbia dalla riproduzione del demone. Quella sabbia era la stessa che ora era contenuta nella sua giara. "Benedetta" dal demone e impregnata del chakra del ragazzo, era come una sorella per quest'ultimo, sempre pronto a difendere il suo fratellino. Quello sembrava il giorno dei pensieri strani. In ogni caso Motoichi trovò il tempo per inginocchiarsi davanti alla statua del demone e pregare. Era fermamente convinto che il dio del nuovo mondo, quello disposto ad esaudire ogni desiderio, esistesse. Anzi, in segreto sperava di essere scelto. Tuttavia parte della sua fede era riservata al demone monocoda. Come poteva non esserlo, dato che era stata quella creatura a permettergli di usare la sua sabbia?*

(Shukaku...ti ringrazio per permettermi di usare la tua sabbia in combattimento. Tuttavia ho un'altra richiesta, sempre se non sono troppo scocciante: aiutami nell'addestramento che mi attende, ti prego.)

*Motoichi si guardò intorno improvvisamente. Aveva come la sensazione di non essere solo in quel posto. Istintivamente, potrò la mano in avanti, pronto a far scattare la sabbia fuori dal contenitore.*

Kaname: -Motoichi--kun?-

*Il ragazzo si alzò di scatto, con la bocca aperta. Non c'erano dubbi: quella era la voce di Kaname Ryuga, il sensei che aveva addestrato il genin nelle tecniche clan. Era stato un addestramento faticoso, ma Kaname era davvero un buon maestro, e i risultati ottenuti dal giovane ninja ne erano la prova.*
 
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Dherb
view post Posted on 16/6/2012, 13:15     +1   -1




GDROFF// in questo periodo mi sento dannatamente poco ispirato a ruolare...sigh//GDRON

*Kaname non disse nulla riguardo alla richiesta di Motoichi. Tuttavia, dall'espressione del suo volto, si poteva intuire che aveva sperato in una risposta differente. La prima cosa che uscì dalla bocca del vecchio fu una specie di ordine, andare in cima alla torre. Motoichi c'era già stato, e immaginava anche perchè il sensei voleva portarlo lassù. Il jonin formò una nuvola di sabbia, e il ragazzo ci salì senza timore. Aveva anche già viaggiato su quel "mezzo di trasporto" e sapeva anche quanto fosse pericoloso. Tuttavia era un ottimo metodo per spostarsi all'interno della residenza, dato che lì tutto era fatto di sabbia. Una volta che il ragazzo fu salito, Kaname salì con lui e fece subito partire la nuvola, che sfrecciò questo l'alto. Il genin fu subito preso dal panico: Kaname non aveva assicurato il giovane alla sabbia, come la prima volta, per evitare che cadesse. Motoichi dovette concentrare il chakra nei piedi per tutto il viaggio, per non sfracellarsi giù da quella nuvola. Non si lasciava impressionare quando, nel viaggio verso l'alto, il passaggio attraverso il soffitto si apriva sempre all'ultimo secondo, dando l'idea di starsi per spiaccicare contro la sabbia. Come detto prima, l'aveva già fatto. Ma cosa stava accadendo? Prima Kaname aveva un'aria strana, poi non lo assicurava alla nuvola di sabbia. Probabilmente, almeno per quest'ultima cosa, il vecchio aveva pensato che il ragazzo fosse in grado di badare a se stesso abbastanza da non venire ammazzato. In ogni caso, dopo quel velocissimo viaggio attraverso i piani della residenza a forma di torre, i due raggiunsero finalmente la cima di quest'ultima. E' straordinario osservare come la nuvola di sabbia diventò parte del pavimento della cima, una volta che si sciolse. Motoichi non potè fare a meno di appoggiarsi al bordo e guardare Suna. Era uno spettacolo straordinario: una città circondata da delle rocce alte e solide e, oltre queste, l'enorme mare di sabbia chiamato deserto. Era straordinario osservare come, anche in un luogo ostile per natura come quello, le persone riuscivano a vivere in pace. Questo perchè i sunesi si sentivano protetti dal deserto, oltre che dalle mura di Suna, per non parlare dei ninja presenti nel villaggio, compreso Motoichi, che avrebbero dato la vita per salvare i cittadini del villaggio della sabbia.*

Kaname: -Motoichi-kun, io.. non posso allenarti. -

-Cosa?!?-

*Motoichi quasi cadde di sotto per quella frase. Si voltò a bocca aperta verso quello che era stato il suo sensei. Che significava quella frase? Perchè non poteva allenarlo, se l'aveva già fatto in passato? Kaname cercò subito di calmare il ragazzo e gli chiese di potersi spiegare. Motoichi incrociò le braccia e si appoggiò al parapetto con la schiena, in ascolto. Quel jonin avrebbe dovuto dare motivazioni più che valide, altrimenti il ragazzo non gli avrebbe creduto. Per prima cosa Kaname fece i complimenti all'allievo, dicendo che era migliorato molto dall'ultima volta che i due si erano incontrati. Poi cercò di sviare dal discorso dell'allenamento, spiegando a Motoichi che esistevano altre tecniche del suo clan che il genin non aveva ancora imparato. Tuttavia queste tecniche erano ancora al di là delle possibilità di un ninja pressochè novizio. Ma ora quello che centrava? Motoichi non voleva nuove tecniche, voleva semplicemente diventare più bravo ad usare quelle che aveva già. Che cosa gli stava nascondendo il sensei?*

-Ryuga-sensei, non mi interessa sapere dell'esistenza di altre tecniche. Voglio solo migliorare il mio rapporto con la sabbia, voglio saperla padroneggiare al meglio, sempre se Shukaku lo permetterà.-

*Il jonin sembrava saperlo bene. Ormai aveva esaurito le scuse, i discorsi, le distrazioni. Il genin era risoluto nella sua scelta, e il vecchio non sapeva più che ossa tirargli per non farlo abbaiare. Così si arrese, spiegando allo shinobi ciò che voleva sapere.*

Kaname: -Tuttavia esiste, in verità, la possibilità di sbloccare capacità recondite nell'animo degli shinobi del nostro clan. Mi riferisco ad abilità innate, a talenti.-

*Finalmente Motoichi aveva fatto centro.*

Edited by Dherb - 16/6/2012, 14:32
 
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